Di VULVODINIA SI PUO’ GUARIRE:Testimonianza di Manuela

Manuela ha detto:

Dopo 8 anni nei quali soffrivo di Vulvodinia cronica la mia psicologa mi ha indirizzato verso un fisioterapista specializzato nella riabilitazione del pavimento pelvico: il dottor Matteo Croci.
Ammetto che quando ho deciso di andare era più una prova che altro, dopo tutti quegli anni dove non mi sentivo compresa da chi mi stava intorno, dove la patologia era quasi vissuta come un tabù, dove il bruciore era così invalidante da precludermi alcune cose e da limitare il mio benessere psico-fisico, avevo perso totalmente le speranze. Ma avevo fatto 30, perché non fare 31?
Il dottor Matteo Croci è contrario all’uso dei farmaci (anche perché per la vv si parla di psicofarmaci), e consiglia di prendere gli integratori. Le sue sedute durano circa un’ora e mezza ed è molto attento al paziente e si vede che quello che gli interessa è guarire chi ha davanti e non dare una cura uguale per tutti.
Le sue sedute si dividono in biofeedback, stimolazione elettrica tramite sonda e manipolazioni.
Sto andando da lui da 8 mesi ma già 2/3 mesi fa la situazione era decisamente migliorata. E tenete conto che non venivo da un anno di vulvodinia ma da 8, e la patologia nel frattempo si era ormai cronicizzata!
Credo di essere ad un buon punto del mio percorso e ho la conferma dei miglioramenti man mano che le sedute procedono.
Fino ad un anno fa ero demoralizzata e praticamente arresa a questa condizione invalidante, credevo che non sarei mai migliorata o guarita e che mi sarei portata dietro questa croce per sempre.
Invece non è così.
Vi auguro di non arrendervi mai e di trovare dei dottori competenti, che sappiano davvero quello che fanno.
Grazie dott.Croci!

WWW.CUREPAVIMENTOPELVICO.IT

WWW.CUREPEVIMENTOPELVICO.IT

EIACULAZIONE PRECOCE?!?!?!

IL TUO LUI E’ PIU’ VELOCE DI BOLT NEI 100 METRI????

C’è UNA SOLUZIONE:

WWW.CUREPAVIMENTOPELVICO.IT

ORGASMO????

L’80% DELLE DONNE HA DIFFICOLTA’ A RAGGIUNGERE L’ORGASMO.

Con la RIEDUCAZIONE PERINEALE si riesce a risolvere questa problematica!

Vedi Come:

WWW.CUREPAVIMENTOPELVICO.IT

Il Perineo in Gravidanza

Il perineo in Gravidanza

 

 

Esercizi per il pavimento pelvico in gravidanza

 

La Gravidanza è la prima occasione che hanno le donne per prendere coscienza del pavimento pelvico. Purtroppo manca una corretta informazione e divulgazione dell’argomento “perineo”, quindi la gravidanza può essere un momento essenziale per imparare a conoscere e rispettare questa parte molto importante del corpo femminile.

Il pavimento pelvico, durante la Gravidanza, deve far fronte al crescente peso del nascituro e della pancia, e subisce un notevole indebolimento; poi, con il parto, subisce un ulteriore distensione e stress.

E’ molto importante fare un lavoro di preparazione corporea, per affrontare al meglio il parto e prevenire quelle problematiche legate all’indebolimento del pavimento pelvico.

Imparare a percepire il perineo, a sentire che è in grado di contrarsi e rilassarsi, che noi possiamo muoverlo attivamente,  il massaggio perineale, imparare tecniche di rilassamento e respirazione, può facilitare il parto, diminuire i tempi del travaglio e la percezione del dolore.

Il perineo collabora attivamente nel parto sia per la possibilità di allungamento e distensione, sia promuovendo la rotazione del bambino nel corso della sua discesa lungo il canale vaginale.

Il perineo rappresenta l’ultimo ostacolo che incontra il bambino nella discesa lungo il canale del parto, quindi prepararlo a questa prova rendendolo morbido ed elastico,  attraverso la rieducazione del perineo e il massaggio, riduce i traumi legati all’espulsione, come le lacerazioni e soprattutto favorisce un parto più dolce senza dolore.

Dopo il parto è consigliato fare alcune sedute di rieducazione del perineo per diminuire i tempi di ripresa e far fronte a quei disturbi che possono subentrare, come l’incontinenza da sforzo.

E’ molto importante riattivare il perineo prima di iniziare il lavoro degli addominali.

Ruolo del perineo nel parto

TESTIMONIANZE dei PAZIENTI

Da www.curepavimentopelvico.it
domenico
ha detto:
26/01/2017 alle 7:38 pm 

Ringrazio il dottor matteo croci che con competenza e professionalità mi ha curato da una neuropatia del pudendo , patologia dai sintomi veramente fastidiosi e invalidanti .

Stitichezza???No Problem

Stitichezza

Stitichezza e pavimento pelvico

La Stipsi o stitichezza si riferisce ad un ritardo   insufficienza nell’evacuazione delle feci. Si tratta comunque di sensazioni soggettive che variano spesso da persona a persona. Nel linguaggio medico si parla di stitichezza quando nell’ultimo anno una persona ha sofferto di almeno due dei seguenti sintomi per almeno12 settimane non necessariamente consecutive (cioè nel 25% dei casi): 

  • ridotto numero di evacuazioni settimanali (<2)
  • difficoltà e sforzo nell’evacuare
  • presenza di feci dure, caprine o nastriformi
  • sensazione di blocco/ostruzione anorettale
  •    aiuto manuale (svuotamento manuale, compressione sulla parete posteriore della vagina)

Nella popolazione generale l’incidenza della stipsi è pari al 30%, più frequente nel sesso femminile. 

La stipsi si può manifestare come stipsi da rallentato transito  colicoo come stipsi da ostruita defecazione. Le cause di una stipsi da ostruita defecazione possono essere:

  • rettocele

  • enterocele
  • prolasso rettale
  • stenosi anale
  • dissinergia del pavimento pelvico
  • spasmo del muscolo pubo-rettale durante la spinta defecatoria.
  • disturbi della sensibilità ano-rettale.

L’evacuazione può essere influenzata dalla contrazione dei muscoli pelvici. Durante la defecazione infatti è necessario contrarre i muscoli addominali e rilassare il muscolo elevatore dell’ano. In caso di tensione pelvica quest’ultimo muscolo, anzichè essere rilassato, viene contratto: questa condizione in gergo medico viene chiamata “dissinergia del pavimento pelvico”.           

 Risultato: è come creare una pressione contro una porta chiusa. Conseguenza: si ha una evacuazione difficile o assente. Anche in questo caso, la soluzione è la riabilitazione dei muscoli pelvici attraverso esercizi specifici, per recuperare un giusto rapporto tra contrazione degli addominali e rilassamento del pavimento pelvico.

Rimedi per la stitichezza 

 Oltre ad un correttto stile di vita, un’ appropriata assunzione di liquidi e fibre, un altro fattore che può influenzare positivamente l’evacuazione è la postura assunta durante l’evacuazione. La posizione che assumiamo noi occidentali, a sedere sul wc non è infatti fisiologica. La posizione più corretta è quella in cui assumiamo una posizione in accovacciamento. 

Una soluzione semplice ed efficace è quella chiamata “squatty poppy”.

 SGABELLO STITICHEZZA

sgabello stitichezza

 
 

Per ricreare la posizione fisiologica corretta che aiuta naturalmente l’evacuazione.
                  Aiuta a creare un angolo di 35° fra gambe e busto

 

 

ECCO COME FUNZIONA

Postura stitichezza
 
Se osserviamo l’anatomia umana vediamo che il muscolo pubo rettale ha la funzione di strozzare il retto e mantenere così la “continenza”.
 
Quindi, quando ci sediamo, il pubo rettale è parzialmente rilassato e continua a tenere ben saldo il nostro retto, impedendo così una naturale defecazione scorrevole e continua.
 
Se invece assumiamo una posizione accovacciata, tale muscolo si rilassa completamente permettendo una migliore evacuazione.

Corso Multidisciplinare Sul Pavimento Pelvico: Treviso(17-18 Novembre 2016)

sex_643x654

SETTIMANA DI AGGIORNAMENTI

Giovedì 17 e Venerdì 18 Novembre Congresso Europeo sulle Problematiche del PAVIMENTO PELVICOcorso_di_aggiornamento-1024x506

Sessualità e Pavimento Pelvico

Sessualità e pavimento pelvico

hands of pregnant woman and her husband in heart shape

La sessualità è molto importante per la salute di una donna, infatti anche l’OMS che definisce salute il completo benessere fisico, psichico e sociale, comprende anche quello sessuale. 

Le disfunzioni sessuali, oltre che per altri motivi organici, psicologici e relazionali, possono essere legate a disfunzioni dei muscoli del pavimento pelvico.

Esso, può infatti essere la causa o la conseguenza di queste, oppure uno degli elementi che mantiene questa disfunzione.

 Le disfunzioni sessuali possono interessare le diverse fasi dell’atto sessuale: il desiderio; l’eccitazione; la capacità di raggiungere l’orgasmo e la soddisfazione dell’orgasmo.

Tutto ciò che riguarda l’argomento sessualità femminile viene considerato argomento tabù, difficilmente se ne parla e ancor meno se ci sono delle difficoltà, sopprattutto  femminili.

La conoscenza dell’anatomia e della fisiologia del pavimento pelvico può  aiutare la donna a capire se sono presenti delle disfunzioni e come curarle.

I retaggi culturali, morali e sociali considerano questa parte del corpo femminile una zona da nascondere, una zona tabù  e questo crea una mancanza di conoscenza di quelle che sono le potenzialità del piacere femminile. 

Il mito della Vagina passiva è proprio della nostra cultura, l’immagine della penetrazione che è inculcata nella nostra cultura è quella dell’uomo che compie l’atto di penetrare. La donna è potenzialmente molto più attiva dell’uomo, la vagina possiede un formidabile apparato muscolare che usato bene può regalare grandi soddisfazioni. Tutte le donne dovrebbero imparare ad usare i muscoletti vaginali.

 La sessualità femminile è più complessa rispetto a quella maschile, in quanto le componeneti emotiva e psicologica possono  interferire, o bloccare, una o tutte le fasi dell’atto sessuale. Se i rapporti sono dolorosi a causa della secchezza vaginale, dovuta alla menopausa o nel periodo dell’allattamento, naturalmente, la paura di sentire dolore inibirà la fase dell’eccitazione, e quindi la relativa lubrificazione vaginale, e si instaurerà un circolo vizioso. 

Vediamo quali sono le fasi della sessualità femminile e in che modo le disfunzioni del pavimento pelvico possono interferire con esse.

 I disturbi del desiderio 

-Quando i muscoli perineali sono deboli (come nel post partum o in menopausa) in quanto c’è una riduzione o assenza (anestesia sessuale) delle sensazioni di piacere sessuale

-Quando c’è presenza di dolore (esiti di episiotomia, trauma perineale, distrofie vulvovaginali) in quanto il dolore  inibisce il desiderio di avere rapporti sessuali o li rende impossibili

-Quando i muscoli perineali sono iperattivi (sindrome del dolore pelvico cronico, vulvodinie, vaginismo) in quanto i rapporti possono essere dolorosi o impossibili 

 I disturbi dell’eccitazione

-Quando i muscoli perineali sono deboli e ciò determina una riduzione della percezione del piacere sessuale e quindi una riduzione della lubrificazione vaginale

-Quando c’è dolore in quanto blocca l’eccitazione mentale e genitale

-Quando i muscoli perineali sono iperattivi in quanto ad una ipercontrattilità può conseguire dolore o impossibilità ad avere rapporti

 I disturbi dell’orgasmo

-Quando i muscoli sono deboli,  in quanto essendoci una riduzione della percezione del piacere sessuale e una riduzione della lubrificazione vaginale si può avere un difficoltoso o un mancato raggiungimento dell’orgasmo (anorgasmia)

-Quando c’è dolore in quanto inibisce il desiderio e la lubrificazione vaginale e quindi un difficoltoso o mancato raggiungimento dell’orgasmo

-Quando i muscoli perineali sono iperattivi in quanto ci può essere dolore, ridotta o mancata lubrificazione o impossibilità ad avere rapporti e quindi un difficoltoso o mancato orgasmo

 I disturbi legati al dolore:

-Dispareunia: consiste nel dolore genitale persistente o ricorrente che si verifica ai tentativi di penetrazione vaginale o durante la penetrazione vaginale stessa 

-Vaginismo: è la difficoltà o impossibilità della donna di realizzare la penetrazione, anche in presenza di desiderio

-Vulvodinie localizzate o generalizzate: vestibolite vulvare, dolore clitorideo.

 sex_643x654

  Il primo ginecologo che si occupò di rieducazione del pavimento pelvico fu il Dott. Kegel, trattando l’incontinenza femminile, si accorse che con gli esercizi pelvici le donne miglioravano anche la propria sessualità. 

Gli esercizi Kegel, attivando la muscolatura perineale e quindi anche vaginale, migliorano la circolazione sanguigna dei muscoli perineali e della mucosa vaginale.

Una vagina tonica ed elastica è in grado di attivarsi o rilassarsi durante la penetrazione in modo da accogliere e avvolgere il pene, aumentando il piacere femminile e maschile.

La vagina ipotonica, anestetizzata, è una vagina passiva, immobile, ed anche le sensazioni piacevoli saranno meno intense. In questo caso gli esercizi pelvici mireranno a migliorare il tono aumentandolo.

Una vagina troppo tonica, rigida, contratta rende difficoltosa o impossibile la penetrazione e figuriamoci il piacere. In questo caso invece i muscoli pelvici avranno bisogno di essere allentati ed elasticizzati per poter accogliere meglio il pene.

 I genitali femminili reagiscono allo stimolo sessuale con cambiamenti visibili e palpabili: calore, gonfiore, lubrificazione vaginale, erezione della clitoride, la vagina si allarga e si distende.

 Il primo segno di risposta fisiologica femminile alla stimolazione sessuale di qualsiasi genere è comunque la lubrificazione vaginale. La donna avverte la sensazione di bagnarsi perchè la vagina per effetto della congestione del sangue che si addensa sulle pareti trasuda una sostanza vaginale mucosa. Questo muco riveste internamente il canale vaginale. Più l’eccitamento aumenta più aumenta la lubrificazione: questa secrezione serve a favorire il coito.

La reazione sessuale femminile finisce per trasformare lo spazio potenziale della vagina, chiuso e asciutto in stato di riposo, in uno spazio aperto e oleato, adatto all’introduzione e allo scorrimento del pene. 

Inoltre i muscoli del perineo che avvolgono la vagina, sono muscoli volontari. I muscoli genitali hanno bisogno di esercizio come qualsiasi altro muscolo. E proprio come in qualsiasi altra parte del corpo, esercitando i muscoli perineali, si accresce il tono, la flessibilità, e si aumenta la circolazione verso il muscolo e i tessuti circostanti. Con l’aumento della circolazione aumenta la sensibilità dell’area. Più questi muscoli sono esercitati, più sensibilità e coscienza vi si sviluppera, più piacere si riuscirà a provare. 

Le Yogine indiane (che ritengono l’area genitale contenga un’energia fondamentale, la Kundalini, che dev’essere stimolata e vivacizzata in modo che possa diffondersi lungo la colonna vertebrale ed attivare i chacra superiori) fanno esercizi vaginali da secoli.

Riassumendo si può quindi affermare che i disturbi sessuali femminili legati ad una disfunzione dei muscoli del pavimento pelvico possono essere principalmente dovuti a:

  • Dolore
  • Ipotono   
  • Ipertono 

Questi  fattori possono anche associarsi e quindi coesistere contemporaneamente.

Le disfunzioni sessuali legate al pavimento pelvico possono essere migliorate o curate attraverso la rieducazione perineale.

sex_07

 

Kamasutra

Il Kamasutra è il più antico trattato indù sull’erotismo che si sia conservato.

Contrariamente all’opinione comune, non è un libro sulle posizioni nel rapporto sessuale, bensì un trattato sull’arte di vivere: come conseguire i tre fini dell’esistenza, religione, potere, piacere.  Dei 7 libri e capitoli e relativi 64 sottocapitoli, solo uno è dedicato alla varietà delle posizioni sessuali. Negi altri si parla dello stile di vita dell’uomo di mondo; dei modi di abbracciare o di baciare, come conquistare una vergine, gli espedienti per giungere alle nozze; la vita di una moglie singola, le mogli degli altri; i modi per ottenere denaro dagli amanti; come sbarazzarsi di lui, l’uso di droghe e molte altre cose.

Questo trattato sull’arte erotica è stato composto in sanscrito  da Vatsyayana Mallanga intorno al ||| secolo d.c. rivolto ad un pubblico cittadino colto e raffinato. Le due parole che compongono il titolo significano

“ desiderioamorepiaceresesso” (kama) e “trattato” (sutra).

Il Kamasutra riscatta il piacere erotico dal crudo finalismo della funzione biologica della riproduzione.

L’intuizione più preziosa del Kamasutra è, quindi, che il piacere ha bisogno di essere coltivato, che nel regno del sesso la natura richiede la cultura. La cultura (ossia anche le sessantaquattro arti che bisognava apprendere) richiede a sua volta agio, mezzi, tempo e denaro.

Un altro aspetto dell’erotismo del Kamasutra è la scoperta della donna come soggetto attivo e pienamente partecipe della vita sessuale, una vera protagonista sulla scena dell’erotismo, non un semplice ricettacolo passivo della libidine maschile. Il trattato al tempo stesso riflette e incoraggia la fruizione della propria sessualità da parte della donna. In due dei 4 preliminari amorosi, la donna svolge un ruolo attivo.

In ultima analisi, però considerato che il testo fu composto da un uomo per istruire altri uomini, la promozione della soggettività sessuale delle donne in definitiva è al servizio dell’incremento del piacere maschile. Il kamasutra riconosce che, se una donna prova attivamente piacere nel fare sesso, lo renderà molto più godibile per l’uomo.

Le donne sono presentate non solo come soggetti erotici, ma dotate sentimenti ed emozioni che un uomo deve comprendere per poter conseguire il pieno godimento del piacere erotico.

Il kamasutra è un testo ancora attuale, che spiega agli uomini e alle donne come conoscere il proprio corpo, come  esplorare le diverse sfaccettature del piacere. 

Tratto da “Kamasutra” di Wendy Doniger e Sudhair Kakar