Chi è colpito dalla Sindrome da Fatica Cronica si sente esaurito e stanchissimo. La stanchezza estrema rende difficile dedicarsi alle normali attività che la maggior parte di noi svolge senza pensare, ad esempio vestirsi, fare la doccia o mangiare. Anche se si dorme o ci si riposa, la stanchezza non scompare: può aumentare quando ci si muove, si fa esercizio fisico o semplicemente si pensa.
La sindrome da fatica cronica può comparire lentamente oppure all’improvviso. I pazienti in cui compare lentamente diventano progressivamente sempre più stanchi nell’arco di alcune settimane od alcuni mesi. I pazienti in cui compare all’improvviso si sentono improvvisamente stanchissimi da un giorno all’altro.
Chi è affetto dalla sindrome da fatica cronica può soffrire di dolori muscolari, problemi di concentrazione o insonnia. La stanchezza profonda deve durare per almeno sei mesi per poter essere diagnosticata come sindrome da fatica cronica.
La sindrome da fatica cronica può anche essere definita fatica cronica, encefalomielite mialgica od anche in altro modo.
Cause
Nessuno sa con certezza quali siano le cause della sindrome da fatica cronica.
In molti pazienti la sindrome da fatica cronica si presenta dopo un’infezione, ad esempio dopo un raffreddore e/o un’influenza intestinale, oppure dopo essere stati contagiati dal virus Epstein-Barr lo stesso virus che provoca la mononucleosi infettiva. Alcuni pazienti affetti dalla sindrome da fatica cronica affermano che il disturbo si è presentato dopo un periodo di forte stress, dovuto ad esempio al decesso di una persona cara o a un intervento chirurgico importante.
Tra i fattori che sono stati studiati ricordiamo:
- Infezioni virali: In alcuni pazienti la sindrome da fatica cronica compare dopo un’infezione virale, quindi i ricercatori si sono chiesti se la patologia possa essere provocata da determinati virus. Tra i virus presi in consideraizone ricordiamo: l’Epstein-Barr, l’herpesvirus umano 6 e i virus della leucemia dei topi. Non è finora stata evidenziata alcuna connessione certa tra questi virus e la sindrome da fatica cronica.
- Problemi del sistema immunitario: Il sistema immunitario dei pazienti affetti dalla sindrome da fatica cronica sembra essere leggermente più debole rispetto a quello dei pazienti sani, ma non è chiaro se questa debolezza basti, da sola, a causare la malattia.
- Squilibri ormonali. Chi è affetto dalla sindrome da fatica cronica a volte presenta anche anomalie nei livelli degli ormoni prodotti nell’ipotalamo, nell’ipofisi o nelle ghiandole surrenali. L’importanza di queste anomalie è ancora sconosciuta.
Può essere molto difficile diagnosticare la sindrome da fatica cronica, perché la forte stanchezza è un sintomo comune a molte patologie.
Incidenza e fattori di rischio
Gli esperti stimano che almeno un milione di americani soffra della sindrome da fatica cronica, tuttavia meno del 20% dei casi viene diagnosticato.
- Le donne corrono un rischio quadruplo di ammalarsi rispetto agli uomini.
- La fascia d’età più a rischio è quella tra i 40 e i 59 anni, anche se chiunque si può ammalare. La sindrome da fatica cronica colpisce con minore frequenza i bambini. Le ricerche indicano infatti che la patologia colpisce con maggior frequenza gli adolescenti che i bambini sotto i 12 anni.
- Chi è in sovrappeso e non fa attività fisica corre un rischio maggiore di ammalarsi. Anche lo stress sembra avere un qualche ruolo.
La sindrome da fatica cronica colpisce tutti i gruppi etnici, ed è diffusa in tutto il mondo; può colpire tutte le fasce di reddito, però alcune ricerche sembrerebbero dimostrare che è più diffusa tra le fasce a basso reddito. In alcuni casi può colpire diversi membri della stessa famiglia, ma non c’è alcuna prova che sia contagiosa: potrebbe però essere trasmessa per via ereditaria. Sulle modalità di trasmissione ereditaria sono necessarie ulteriori ricerche.
Sintomi
I sintomi della sindrome da fatica cronica possono essere continui oppure intermittenti. All’inizio il paziente si può sentire come se avesse l’influenza. Oltre alla stanchezza e alla debolezza gravi, tra i sintomi della sindrome da fatica cronica possiamo avere:
- Stanchezza protratta per più di 24 ore, dopo l’esercizio fisico o mentale,
- Dimenticare le cose o avere difficoltà di concentrazione,
- Sentirsi stanchi anche dopo aver dormito,
- Dolori muscolari,
- Dolori articolari, senza gonfiore o rossore,
- Mal di Testa diverso dal solito o più forte del solito,
- Dolore ai linfonodi del collo o dell’ascella,
- Mal di gola.
I sintomi sopraelencati sono quelli principali, ma tra i sintomi della sindrome da fatica cronica possiamo anche avere:
- Disturbi visivi (vista offuscata, sensibilità alla luce, male agli occhi),
- Sintomi psicologici (irritabilità, sbalzi d’umore, attacchi di panico, ansia),
- Brividi e sudorazione notturna
- Febbre lieve o temperature corporea bassa
- Colon Irritabile
- Allergie e intolleranze agli alimenti, agli odori, alle sostanze chimiche ai farmaci e ai suoni/rumori
- Intorpidimento, formicolio o bruciore al volto, alle mani o ai piedi
- Difficoltà a sedersi o ad alzarsi velocemente, vertigini, problemi di equilibrio e svenimenti
I sintomi della sindrome da fatica cronica variano considerevolmente a seconda del paziente e possono essere gravi oppure molto lievi. La maggior parte dei sintomi non è evidente e quindi gli amici, i familiari e le persone diverse dal paziente possono avere difficoltà a capire le sfide che il paziente deve affrontare.
Criteri di Fukuda
L’approccio usato negli Stati Uniti si basa sulla definizione data nel 1994 dal CDC (Centers for Disease Control), anche definita con l’espressione “criteri di Fukuda” dal nome di un famoso ricercatore. La diagnosi in età pediatrica può essere effettuata con nuovi criteri pediatrici, diversi da quelli per l’età adulta.
Vi sarà diagnosticata la sindrome da fatica cronica se si verificano entrambe le seguenti situazioni:
- Siete molto stanchi da almeno sei mesi e gli esami non evidenziano alcuna causa dei sintomi.
- Soffrite di almeno 4 dei seguenti sintomi:
- Difficoltà di concentrazione e/o di memoria.
- Stanchezza protratta per più di 24 ore, dopo l’esercizio fisico o mentale.
- Sonno non sufficiente a permettere un completo recupero.
- Dolori muscolari.
- Dolori alle articolazioni senza gonfiore o arrossamento.
- Mal di testa con caratteristiche diverse da eventuali episodi precedenti.
- Mal di gola frequente.
- Dolore ai linfonodi del collo o dell’ascella.
Linee guida Canadesi
Più recentemente sono state proposte (ed adottate in molti Paesi del mondo) le linee guida Canadesi (di cui è possibile trovare una traduzione in italiano sul sito della ); le riassumiamo semplificandole di seguito per dare un’idea del diverso tipo di approccio, più specifico ed in grado di coprire un maggior numero di sintomi, rimandando alla lettura del documento ufficiale per approfondimenti.
Per una diagnosi certa i sintomi devono persistere da almeno 6 mesi.
Un paziente che soffre di sindrome da fatica cronica soddisferà i seguenti criteri:
- Fatica: Il paziente manifesta una spiccata stanchezza (fisica e mentale) inspiegabile e persistente, in grado di ridurre sensibilmente il livello di attività.
- Malessere e fatica a seguito di esercizio.
- Disfunzione del sonno: Il ritmo del sonno è alterato, o comunque il riposo non è sufficiente al completo recupero.
- Dolore: Il paziente avverte un dolore diffuso a muscoli e/o alle articolazioni. Spesso compaiono mal di testa diversi dal passato per dolore e modalità.
Manifestazioni neurologiche/cognitive: Il paziente affetto da sindrome da fatica cronica manifesta due o più dei seguenti sintomi:
- Confusione,
- Perdita della capacità di concentrazione e memoria a breve termine,
- Disorientamento,
- Difficoltà con l’elaborazione delle informazioni,
- Difficoltà nella scelta delle parole,
- Disturbi percettivi e sensoriali (ad esempio instabilità spaziale e disorientamento, incapacità di messa a fuoco),
- Incapacità di coordinare i movimenti muscolari, debolezza muscolare, spasmi involontari,
- Fotofobia, ipersensibilità al rumore,
- Ansia.
Infine è necessaria la presenza di almeno un sintomo da due delle seguenti categorie:
- Manifestazioni del Sistema Nervoso Autonomo:
- pressione bassa,
- tachicardia,
- sensazione di testa vuota,
- pallore,
- nausea,
- sindrome del colon irritabile,
- disfunzione della vescica,
- palpitazioni con o senza aritmie cardiache ,
- respiro affannoso.
- Manifestazioni del Sistema Neuroendocrino:
- alterazione della temperatura corporea,
- sudorazione,
- sensazione ricorrente di febbre e di estremità fredde,
- intolleranza ad ambienti troppo freddi o caldi,
- marcati cambiamenti di peso,
- perdita della adattabilità all’ambiente e peggioramento dei sintomi con lo stress.
- Manifestazioni del Sistema Immunitario:
- ingrossamento dei linfonodi
- mal di gola ricorrente,
- ricorrenti sintomi simil-influenzali,
- sensazione di malessere generale,
- alterata sensibilità a cibi, farmaci e/o prodotti chimici.
Cura e Terapia
Attualmente non esiste alcuna cura per la sindrome da fatica cronica, tuttavia si possono adottare alcuni accorgimenti per sentirsi meglio. Chiedete al medico come alleviare i sintomi e gestire la stanchezza e seguite questi semplici consigli.
Modifiche dello stile di vita
Può essere utile ricorrere a questi semplici rimedi pratici:
- Diminuite lo stress. Cercate di prendere provvedimenti per evitare di esaurirvi, per affaticarvi di meno ed evitare o limitare lo stress emotivo. Ogni giorno prendetevi un po’ di tempo per rilassarvi, imparando, ad esempio, a dire di no.
- Migliorate l’approccio al sonno. Andate a dormire e svegliatevi ogni giorno alla stessa ora. Cercate di non dormire durante la giornata e di evitare la caffeina, l’alcol e la nicotina.
- Siate regolari. Cercate di essere regolari. Se, nei giorni in cui state bene, vi affaticate troppo, ci vorranno più giorni per recuperare.
Cercate di evitare o limitare le attività che sembrano provocare la stanchezza. Per una settimana o due tenete un diario delle vostre attività. Annotate i momenti in cui vi sentite molto stanchi ed alla fine esaminate l’elenco per capire quali attività tendono a farvi esaurire le forze. Un terapeuta occupazionale può aiutarvi a esaminare le vostre attività e suggerirvi come modificare lo stile di vita per risparmiare energie.
Alla fine della giornata provate a pensare a quanta energia ritenete di aver avuto e a quanta energia in realtà avete usato. Se, nel tempo, queste due quantità di energia tendono a rimanere simili, lentamente comincerete a riguadagnare forza ed energia. Riflettete su quali sono le attività più importanti e a quali attività potete rinunciare di tanto in tanto. Ricordatevi di comunicare alle persone che vi circondano qual è la quantità di energia che siete in grado di usare ogni giorno, così potranno aiutarvi a non strafare. È importante ricordare che, con la parola energia, si intendono le energie mentali, emotive e fisiche.